Fare rete per costruire inclusione: Ortona e l’esempio dell’accessibilità in azione
Ci sono iniziative che parlano da sole, che raccontano cosa significhi davvero prendersi cura del proprio territorio e di tutte le persone che lo abitano. Ad Ortona, in occasione della tappa della nave scuola Amerigo Vespucci, l’inclusione è diventata realtà grazie a un’azione concreta e condivisa: la messa a disposizione di un veicolo attrezzato con pedana elettrica, pensato per garantire l’accesso anche alle persone con mobilità ridotta.
Questa iniziativa nasce all’interno del progetto Città ad Impatto Positivo, e rappresenta una delle sue più evidenti manifestazioni di valore: creare connessioni tra istituzioni, imprese e volontariato per generare un impatto sociale concreto. Il 4 e 5 aprile, durante la tappa della nave Amerigo Vespucci ad Ortona, è stato reso disponibile un Doblò XL dotato di pedana elettrica, un servizio che ha permesso alle persone con disabilità, o mobilità ridotta, di raggiungere e visitare questa iconica imbarcazione senza ostacoli. Un piccolo grande passo verso una città più inclusiva, reso possibile dalla preziosa collaborazione con ANFFAS Ortona, che ha gestito il servizio.
I volontari, con la loro presenza attiva e il loro entusiasmo, hanno dimostrato quanto sia fondamentale il contributo umano quando si parla di accessibilità. Il mezzo con pedana elettrica, simbolo di mobilità e autonomia, ha rappresentato molto più di una soluzione logistica: è stato il risultato di una visione condivisa.
Progetti come questo ci ricordano che l’inclusione non è un’utopia, ma una possibilità concreta, che prende forma quando le forze del territorio si uniscono in una rete virtuosa. Fare rete significa proprio questo: mettere insieme competenze, risorse e cuori per rispondere in modo attivo e partecipato ai bisogni della comunità.
Ogni città che sceglie di diventare ad Impatto Positivo compie un passo verso un futuro più equo e sostenibile. E ogni passo condiviso conta ancora di più.
